PENISOLA BALCANICA

PENISOLA BALCANICA

On the road tra alcune capitali balcaniche

IL NOSTRO TOUR DI 4 GIORNI TRA I BALCANI

ON THE ROAD DI 4 GIORNI TRA LE CAPITALI BALCANICHE

1 auto
2 cuori esploratori
4 giorni alla scoperta
5 Stati attraversati
2.628 chilometri percorsi 

Premessa: se avete più giorni a disposizione meglio così da godervi sicuramente con più calma l’itinerario,
il nostro è stato molto intenso e pazzo: come piace a noi, ma non adatto a tutti.

Se sei qui e stai leggendo vuol dire che vorresti programmare un viaggetto da queste parti, bene! Sei nel posto esatto perchè ti daremo
tutti i consigli possibili.

– GIORNO 1.

ITALIA-SLOVENIA-CROAZIA
Partiamo a mezzanotte dall’Italia e dopo aver guidato tutta notte (7 ore) raggiungiamo la prima tappa: i Laghi di Plitvice in Croazia.
Per arrivarci bisogna passare per la Slovenia e se si percorre l’autostrada serve pagare la vignetta che trovi al confine.
La vignetta ha una durata minima di una settimana al costo di 15€.
Abbiamo scelto questa destinazione in pieno inverno per vedere la magia delle cascate ghiacciate, ma non abbiamo considerato
i -16°C, quindi copritevi bene!!!
Ma parliamo ora di questi meravigliosi laghi che sorgono nel parco più antico ed esteso della Croazia,
un fenomeno unico che li rende Patrimonio dell’umanità UNESCO. I 16 laghi sono collegati da cascate formate dalla sedimentazione
del travertino, tipo particolare di calcare.
Pensa che il fiume Korana dopo 134km si tuffa nel fiume Kupa e continua il suo viaggio di 2070km verso il Mar Nero.
Ci sono diversi sentieri percorribili, noi abbiamo scelto il percorso B in quanto ad anello. Questo poi prevede un tragitto
in barca, compreso nel biglietto, e un tratto in bus che ti riporta vicino al punto di partenza. Infatti, dopo una rilassante e breve
camminata, si arriva al molo P3 dove attracca la barca che ti porta alla sponda opposta attraversando il fiume, in questo caso ghiacciato.
Ascoltare il suono del ghiaccio che si infrange contro la prua della barca è davvero rilassante
ed è uno dei punti a favore per venire qui in inverno.
Certo come in tutte le cose ci sono i pro e i contro.

Qui i PRO sono:
– trovare un’atmosfera suggestiva;
– le cascate in parte ghiacciate rendono il paesaggio magico;
– il prezzo d’ingresso del biglietto è ridotto.

Mentre i CONTRO sono:
– parte dei sentieri sono CHIUSI, come le passerelle sull’acqua, per pericolo ghiaccio e neve;
– le temperature ovviamente sono più rigide.

Il viaggio continua e ci dirigiamo verso un nuovo confine da superare. Un viaggio all’avventura e “alla vecchia maniera” perchè non abbiamo
prenotato nulla e andiamo al momento dove ci porta il cuore!

CROAZIA-BOSNIA ED ERZEGOVINA
Siamo entrati in Bosnia e ora vi portiamo con noi a scoprire questi luoghi troppo spesso sottovalutati, considerati pericolosi e tante
volte esclusi per un viaggio. Ti faremo ricredere!
Prima un po’ di info utili: è un paese della Penisola Balcanica, ovvero la ex-Jugoslavia, nel sud-est dell’Europa, non fa parte
dell’Unione Europea, ma è candidata per diventarlo, per accedervi basta il passaporto (fanno il timbrino!!!) o la carta d’identità,
se transiti in macchina controlla che la tua assicurazione auto comprenda la copertura anche in questi Stati, altrimenti serve un documento
apposta chiamato Carta Verde che va richiesta alla propria assicurazione o pagata alla dogana. La moneta locale non è l’euro, bensì il
marco bosniaco o marco convertibile, 1€ = 2BAM/KM.
Il paese tutto sommato è sicuro, ma ci sono zone di degrado con molti cani randagi e forte inquinamento dovuto principalmente alle
centrali termiche presenti sul territorio che utilizzano lignite di bassa qualità, una delle forme di produzione d’energia più sporche
e ad alta intensità di emissione di carbonio al mondo.
I bosniaci sono quasi tutti di fede Islamica Sunnita infatti ovunque ti giri sono presenti diverse moschee.
Per sera, dopo 4 ore di auto, arriviamo nella capitale: Sarajevo e troviamo un hotel molto grazioso in pieno centro.
Si chiama Hotel Hayat, 4 stelle a 30€ a notte in due! Situato vicino ad una moschea che all’alba ti sveglia con il richiamo alla preghiera,
ma tutto molto bello e caratteristico!
Per i mussulmani la preghiera, l’adhān (in arabo: أَذَان‎) ovvero la chiamata islamica recitata dal Muezzin nel minareto della moschea,
avviene cinque volte al giorno e l’orario cambia in base al sole.
Ora si va ad esplorare la città! Attraversiamo una delle vie tradizionale per arrivare nella zona antica della città chiamata Bascarsija,
costruita nel XV secolo e originariamente adibita alla funzione di mercato. Simbolo culturale della città, il nome deriva dalla parola
turca “bas” che significa “il principale”, quindi è inteso come “il bazar principale”. Nella piazza si trova l’emblema di Sarajevo:
Sebilj, una fontana di legno in stile moresco, punto d’incontro per la gente locale, dal nome arabo
che indica in generale le fontane pubbliche a forma di chiosco.
Per una cena tipica, ma veloce, andiamo al Buregdzinica asdz dove cucinano la specialità chiamata Burek, una torta salata diffusa in
tutta l’area dei Balcani. Esternamente è formata da vari strati di pasta fillo che può avvolgere sia ingedienti salati che dolci, qui in
Bosnia si consuma con il ripieno salato e può essere a base di formaggio, carne, spinaci o altre verdure. Prima di cuocerlo
nel tradizionale forno Sac lo strato esterno viene spalmato con tuorlo d’uovo sbattuto.
Prima di andare a dormire, siccome non siamo ancora abbastanza stanchi, passeggiamo lungo il fiume Miljacka, qui puoi trovare anche
la scritta gigante “#SARAJEVO”.
Che fortuna: troviamo una moschea ancora aperta: Careva Dzamija -Moschea dell’imperatore- e non esitiamo ad entrare a visitarla,
gli interni lasciano sempre meravigliati per la cura e la raffinatezza dei dettagli e delle decorazioni!
Dopo aver tolto, lasciato fuori le scarpe e coperto il capo, possiamo dirigerci all’interno.
Qui ad accoglierci c’è l’Imam Salim, letteralmente “guida”, il capo della comunità islamica che con soddisfazione e passione ci racconta
un po’ di aneddoti, come mostrarci la funzione di diversi elementi. Incontro davvero stimolante e di apertura mentale verso credenze
e tradizioni diverse dalle nostre. Passiamo da una moschea all’altra, questa però è chiusa e ce la godiamo solo esternamente, è Gazi Husrev-Beg
la più grande moschea storica della Bosnia ed Erzegovina e una delle strutture ottomane classiche più rappresentative dei Balcani.
Di fianco si trova la Torre dell’orologio Sahat Kula, la più alta del territorio. L’orologio segna l’ora della preghiera
magrebina musulmana. Parlando di orologi è giunto il momento di andarci a riposare: domani ci attende una nuova avventura!

– GIORNO 2.

BOSNIA ED ERZEGOVINA-MONTENEGRO
Buongiorno! Appena alzati ci mettiamo già al volante verso un nuovo confine da attraversare: quello del Montenegro.
La dogana qui è davvero particolare, infatti dopo aver percorso diversi tornati di montagna s’incontra la stazione di controllo e poi
il passaggio da uno Stato all’altro avviene passando su un ponte di legno!
Siamo ufficialmente in Montenegro (e abbiamo un altro nuovo timbrino sul passaporto!!!), paese di montagne, borghi medievali e spiagge.
Dopo circa 5 ore, arriviamo alla capitale: Podgorica e iniziamo la nostra visita. Percepiamo subito un ambiente diverso, con ampi spazi verdi come il
parco Podgoricki e architetture moderne, come il Ponte Millennium sopra il fiume Moraca, simbolo della città eretto nel 1996 su progetto dell’architetto
balcanico Mladen Ulicevic. Anche questa città ha la sua torre dell’orologio, costruita dai turchi domina dall’alto il centro storico.
La notte la passiamo qui nella capitale in un albergo originale, con camere dipinte a tema, è il Crib & Beer.
Come cena tipica montenegrina andiamo in un ristorante tradizionale e abbiamo mangiato divinamente! Le portate che abbiamo scelto sono:
il formaggio cremoso Kaymak, la polenta Kacamak e la carpa fritta Przeni krap.

Di seguito ti lasciamo alcune curiosità su questo Stato, il Montenegro:
– è uno degli Stati più giovani al mondo, infatti con la divisione della Jugoslavia faceva parte della Serbia,
solo successivamente, nel 21 maggio 2006, è diventato Stato indipendente;
– ha come valuta l’euro;
– è uno scrigno della biodiversità;
– possiede il Canyon più profondo d’Europa: il Canyon di Tara;
– si trova la piantagione di vigneti più grande d’Europa;
– la sua Baia ha incantato poeti da tutto il mondo;
– è meta di pellegrinaggi religiosi;
– ideale per gli appassionati di architettura brutalista;
– i suoi abitanti sono tra i più grandi d’Europa con una media di 1,86cm per gli uomini e 1,71cm per le donne;
– da decenni scelta come destinazione per le vacanze di personaggi famosi come Sophia Loren, Elizabeth Taylor e Orson Welles;
– circa un quarto della popolazione vive nella capitale;
– la citta di Cetinje è la più piovosa d’Europa;
– ai bambini è permesso quasi tutto perchè nessuno li rimprovera;
– la lingua montenegrina ricorda il russo poichè ha anche radici slave;
– il nome significa “Montagna Nera”;
– la lingua madre è il serbo-croato;
– insieme alla Finlandia è uno dei paesi più verdi del mondo, oltre il 40% del territorio è coperto di alberi;
– il McDonald’s qui non esiste;
– Konyushi è il villaggio di scapoli dove vivono gli oppositori del matrimonio;
– a Kotor c’è la strada più stretta del mondo, larga circa mezzo metro;
– nella capitale c’è la strada più corta con una sola casa e lunga solo trenta metri;
– il fiume Bojana scorre in entrambe le direzioni;
– comprende anche 14 isole;
– il furto è praticamente assente;
– ci sono pochissimi cinema e teatri;
– l’acqua dei fiumi è così pulita che si può bere.

– GIORNO 3.

MONTENEGRO-BOSNIA ED ERZEGOVINA-CROAZIA
Oggi iniziamo a risalire verso la Croazia e scegliamo di visitare, per fare tappa, la capitale Zagabria (circa 8 ore di strada da Podgorica).
Anche qui troviamo un Hotel con ancora delle camere libere, è Art Hotel Like nel cuore della città.
Si è già fatta l’ora di cena e che te lo dico a fare che siamo andati in un localino supermega tipico e con ricette deliziose?!?!
Dai ti svelo il nome…è il Restoran Uspinjaca: atmosfera accogliente, personale gentile e cibo prelibato; cosa si può voler di più?!
Come antipasto ordiniamo cinque assaggi di formaggio croato, mentre come piatto principale il Crni rizoto risotto a base di frutti di mare
e nero di seppia e il Baked Strukli, la fine del mondo, è un timballo cotto al forno composto da rotoli di pasta farciti con formaggio e panna acida.

Finita la cena ci sta una passeggiata per la città. Devi sapere che Zagabria si divide in bassa e alta, la parte alta viene chiamata Gorni Grad Zagreb
ed è il cuore medievale della città. Qui si trova la piazza Markov che ospita la Chiesa di San Marco, molto originale per il suo tetto formato da piastrelle
bianche, rosse e celesti a disegnare gli stemmi della Croazia, Dalmazia e Slavonia, realizzato tra il 1876 e il 1882 dall’architetto viennese Friedrich Shmidt. Se vieni qui nel 2023 trovi gli edifici ancora in ristrutturazione a causa del forte terremoto che colpì la città nel 2020.
Tornando alla città bassa si rimane incantati davanti alla splendida Cattedrale di Zagabria, edificio gotico tra i più importanti monumenti religiosi della Croazia.

– GIORNO 4.

CROAZIA-ITALIA

Siamo già giunti all’ultimo giorno, ci aspettano altre 8 ore per tornare a casa in Italia da Palkia e Athos. Ma prima ci fermiamo in un panificio
con prodotti tipici croati: il bombolone Krafna, la treccia con il formaggio croato e la torta pite di mele.

 

INFO IMPORTANTI GENERICHE:

Le autostrade in Bosnia e Montenegro sono presenti, ma solo per brevi tratti dopodichè si passa a strade secondarie tenute bene
e segnate in giallo su Google Maps, devi invece prestare attenzione alle strade segnate in bianco perchè sono di montagna, isolate nel bosco
e con tornanti e quindi in inverno con neve e ghiaccio possono risultare pericolose, in questo caso se puoi cerca un’alternativa.
Lo diciamo per esperienza personale in quanto siamo incappati in una di queste stradire che doveva portarci
in Kosovo per arrivare in Macedonia. Infatti il nostro tour non si sarebbe fermato in Montenegro, ma avrebbe proseguito fino in Macedonia.
Siamo invece dovuti tornare indietro perchè le ruote dell’auto non facevano più attrito sulla strada
e la situazione dopo più di un’ora inizia a diventare rischiosa. Successivamente abbiamo visto che c’era un percorso alternativo di
strade gialle passando per l’Albania, ma ormai non avevamo più tempo a disposizione, dovevamo iniziare a risalire per tornare a casa.

Alle dogane di Croazia, Bosnia e Montenegro fermano e fanno controlli approfonditi, non ti spaventare se ti chiedono di aprire l’auto
devono solo controllare che non trasporti contenuti illegali.

Quali sono le capitali balcaniche?
– Lubiana (capitale della Slovenia);

– Zagabria (capitale della Croazia);

– Belgrado (capitale della Serbia ed ex-capitale della ex-Jugoslavia);

– Sarajevo (capitale della Bosnia-Erzegovina);

– Skopje (capitale della Macedonia);

– Podgorica (capitale del Montenegro);

– Tirana (capitale dell’Albania);

– Sofia (capitale della Bulgaria);

– Pristina (capitale del Kosovo, lo Stato invisibile);

– Ankara (capitale della Turchia);

– Atene (Capitale della Grecia).

Noi al 2023 ne abbiamo visitate 7/11, solo Gloria è stata anche in Turchia e in Grecia, ma non nelle capitali…ci andremo insieme!

Avremmo dovuto visitare, dei Balcani, anche Skopje e Pristina, ma abbiamo avuto degli imprevisti che non ce l’hanno permesso.
In viaggio si sa che è così: partire è anche una questione di coraggio e i momenti difficili si possono incontrare.

N.B. Se nel tuo tour vuoi includere sia la Serbia che il Kosovo ricordati di entrare prima in uno e poi nell’altro, perché se vai prima in Kosovo e successivamente cerchi di entrare in Serbia puoi riscontrare problemi visti i conflitti tra i due Stati e che la Serbia non riconoscendo il Kosovo come Stato ti applica un timbro sul visto e vieni considerato clandestino…insomma meglio evitare, ma mai rinunciare: vai sempre dove ti porta il cuore!!!

Allora ti abbiamo convinto a partire? Che aspetti mettiti alla guida! 😉 

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