CILE e ISOLA DI PASQUA

CILE e ISOLA DI PASQUA

al confine del mondo!

ILCILE E ISOLA DI PASQUA: TUTTO CIO' CHE DEVI SAPERE!

Il Cile è lo Stato più a Sud, stretto e lungo del mondo!

Il Cile è anche il mio 50esimo Stato visitato, nel mio Continente numero 6, durante il mio 25esimo compleanno: 1/4 di mondo esplorato per 1/4 di secolo vissuto!

Per entrare nel Paese non serve il visto, viene rilasciato ai controlli un documento che permette l’ingresso per un massimo di 90 giorni.

Prima di iniziare il racconto di questo viaggio pazzesco, scriviamo alcune informazioni che è bene sapere prima di recarsi qui:

– praticamente nessuno parla inglese, solo spagnolo, anche nei luoghi pubblici e turistici come gli aeroporti;

– la moneta locale è il PESO CILENO, 1.000 = 1€;

– è tra le Nazioni più sicure del Sud America;

– ci sono 5 ore in meno rispetto all’Italia;

– essendo nell’Emisfero Australe le stagioni sono opposte al nostro Boreale.

La storia del Cile inizia circa 13mila anni fa, quando il territorio fu abitato per la prima volta da persone.

GIORNO 1

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Il nostro tour inizia dal centro del Cile, dalla capitale e città più grande: Santiago del Cile, quasi metà della popolazione vive qui.

Passeggiamo per il quartiere BELLAVISTA, avvolti da colorati murales, visitiamo la casa di Pablo Neruda, la CHASCONA, poeta cileno tra le più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento!

Passiamo per il PARQUEMET, il più grande polmone verde della città, con più di 700 ettari, che si colloca come il quarto parco urbano più grande del mondo! Da qui parte un percorso che porta in cima al monte per avere un’ampia vista della città dall’alto, noi siamo saliti a piedi in circa 1h, altrimenti si può prendere la Funicolar de Santiago.

Il punto più alto che si raggiunge è il CERRO SAN CRISTOBAL, ovvero la cima della collina, a 850m s.l.m.

Uno dei principali santuari cattolici della città, infatti la religione principale in Cile è il cattolicesimo.

Qui si trova la monumentale statua dell’Immacolata Concezione, considerata una delle icone della capitale cilena.

Segnati questi punti panoramici per ammirare la città dall’alto in tutto il suo splendore, li trovi scollinando dal lato opposto:

– MIRADOR EL HUNDIMIENTO -> con vista sul grattacielo più altro dell’America Latina

– MIRADOR CORDILLERA -> con tanto di scultura gigante della scritta “CILE” con cui scattare una foto ricordo

– MIRADOR PENIHUE -> vista sul quartiere Pedro de Valdivia Norte

Da questi punti puoi osservare la Cordigliera delle Ande avvolgere la città, una catena montuosa che attraversa 7 Stati con i suoi 7.200km! Impossibile non notare la Gran Torre Sky Costanera spiccare con i suoi 300m di altezza e 64 piani che la rendono il grattacielo più alto in Sud America.

Tornando nel centro città ci dirigiamo ai piedi della GRAN TORRE, realizzata tra il 2006 e il 2013. In zona si trova il PARQUE DE LAS ESCULTURAS, un parco che è un museo a cielo aperto con circa 40 sculture: lo attraversiamo!

Per concludere la prima giornata in bellezza visitiamo il Museo Nazionale di Belle Arti, l’ingresso è gratuito e la struttura è magnifica!

All’interno ci sono diverse stanze dedicare all’arte e agli artisti cileni, molte legate anche a proteste.

Per la prima cena scegliemo un ristorante che unisce la cucina (e anche il nome) cilena e peruviana: il CHIPE LIBRE!

Noi abbiamo ordinato la “Experiencia Chipena” a base di Ceviche e Plateada y Lomo, pietanze accompagnate dal Pisco Sour, una bevanda alcolica peruviana molto buona!

GIORNO 2

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Oggi tour gratuito della città con guide locali, esperienza prenotabile su Civitatis.

Tra le varie tappe ci portano a scoprire:

– la CATEDRAL METROPOLITANA -> costruita nel 1541 e restaurata dopo il gran terremoto del 1647

– la CORTE SUPREMA -> il Cile è una Repubblica Presidenziale e ottenne l’indipendenza dalla Spagna il 12 febbraio 1818

– il PALACIO DE LA MONEDA -> la residenza ufficiale del Presidente, fu bombardata l’11 settembre 1973 come Colpo di Stato

– la PLAZA DE LA CONSTITUCION -> la Piazza del Palazzo presidenziale

In questa Piazza abbiamo avuto la fortuna di trovare la 10^ FIERA DELLE IMPRENDITRICI INDIGENE, dove abbiamo scoperto che i portafortuna cileni sono i PICOYO Y AIAMOS, pezzi di legno ricavati da una pianta che si trova solo qui!

Di ogni posto se non vai al mercato godi solo a metà! Così eccoci al MERCADO CENTRAL, il principale della città, al MERCADO TIRSO DE MOLINA, con pranzo tipico, e al mercato dei fiori.

Nei vari mercati abbiamo comprato le AVELLANAS, le nocciole cilene, e il frutto CHIRIMOYAS, buonissimo e dolce, ricorda un mix tra mango e kiwi.

Santiago del Cile è attraversata dal fiume Mapocho, puoi camminare lungo il fiume a MAPOCHO SANTIAGO CENTRO.

GIORNO 3

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Ci dirigiamo verso l’aeroporto nazionale per volare in un posto che ha dell’incredibile: l’ISOLA DI PASQUA!

Dopo 5h di volo siamo atterrati su uno dei luoghi più remoti e il più misterioso al mondo!

REQUISITI D’INGRESSO:

– avere un’assicurazione con aerosoccorso

– compilare un modulo online sul sito ufficiale https://ingresorapanui.interior.gob.cl/

Veniamo accolti da una scritta gigante “IORANA” che significa “benvenuto” in lingua rapanui e da una collana di fiori veri. L’aeroporto è veramente piccolo, ha un solo gate!

Siamo a 14.545km dall’Italia, da casa nostra, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico!

Si chiama Isola di Pasqua perchè venne scoperta proprio il giorno di Pasqua nel 1722.

Ci troviamo nel TRIANGOLO POLINESIANO formato da:

1. Hawaii

2. Nuova Zelanda

3. Isola di Pasqua (Rapa Nui in lingua locale)

4. Samoa

5. Polinesia – Tahiti

Noi per vivere a pieno il posto abbiamo deciso di alloggiare insieme ad una famiglia maori locale che vive ad Hanga Roa, trovata tramite Workaway.

ALCUNE INFO IMPORTANTI DA SAPERE SULL’ISOLA (e che non trovi facilmente):

– i voli diretti partono solo dal Cile (Santiago del Cile) e dalla Polinesia (Tahiti)

– in alta stagione, tra ottobre e febbraio, c’è 1 volo al giorno, altrimenti 1 a settimana

– il fuso orario è di -7h dall’Italia

– gli abitanti sull’isola sono circa 8 mila e i turisti ogni anno sono 170 mila (in Italia sono 442 milioni circa, per fare un confronto)

– il clima è subtropicale, caldo e umido in estate e mite in inverno

– si può far timbrare il passaporto presso Ma’u Henua Visitors, qui puoi anche comprare il biglietto del parco Nazionale oppure online a https://www.rapanuinationalpark.com/en/

– è obbligatorio prenotare una guida per accedere ai siti archeologici. Puoi contattarla sempre dal sito ufficiale https://www.rapanuinationalpark.com/en/

– ci sono solo 2 siti ad accesso libero e sono Ahu Tahai, perfetta al tramonto, e Anakena

– trovi locali con show tradizionali, pittura sul viso + cena, per esempio da Te Ra’ai e Te Moana

– si possono vedere le tartarughe giganti + i pesci palla alla Caleta di Hanga Roa, la capitale e unica città dell’isola

– lo sport più praticato si chiama Body Board

– l’artigianato locale si trova al Mercado Artesanal

– l’acqua dell’isola è piovana, nelle bottiglie si beve la pioggia!

– il frutto dell’isola è Guava, fuori verde e dentro arancione con semi, dal sapore particolare e gustoso!

– dalle bacche Erythrina si ricavano braccialetti

– incontrerai cavalli liberi ovunque!

– qui molte persone (soprattutto pescatori) hanno visto corpi strani associati agli UFO, tu ci credi?

– il 17 DICEMBRE c’è la festa polinesiana dove si riuniscono, anche dalle Hawaii e dalla Polinesia, per balli tradizionali. Mentre la prima settimana di FEBBRAIO si svolge il TAPATI FESTIVAL per vivere la cultura di Rapa Nui!

– la bandiera di Rapa Nui rappresenta il Rei Miro: un pettorale di legno tipico della cultura dell’isola, con due teste di moai all’estremità.

Per gli spostamenti abbiamo noleggiato un quad, soluzione perfetta per muoversi in autonomia!

La prima tappa, a 5 minuti da “casa nostra” è AHU (=piattaforma cerimoniale) TAHAI uno dei siti archeologici con i moai visitabile senza guida e senza biglietto d’ingresso al Parco Nazionale. Qui si trova l’unico moai con gli occhi (un tempo tutti li avevano)!

Il ristorante che scegliamo per la prima cena OHI SUSHI, con vista sull’Oceano e un moai! Qui assaggiamo il Ceviche di Rapa Nui e Polinesico, accomoagnati da empanadas fritas e un buon cocktail Sunset Rapa!

Come ti dicevamo è obbligatorio prenotare una guida privata per poter esplorare l’isola, il costo va tra i 50-70€ per mezza giornata. Mentre il biglietto d’ingresso al Parco Nazionale costa 80€ a testa.

GIORNO 4

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Partiamo con la nostra fantastica guida Patricio che ci porta a conoscere le antiche abitazioni PAENGA, avevano una forma molto particolare: costruite su un appoggio con una struttura simile a barche rovesciate.

PRIMA TAPPA del sito archeologico dove entriamo è AKAHANGA, ad ogni sito c’è una capanna dove vengono controllati i biglietti per poter accedere.

Qui si trovano alcuni dei moai caduti a causa delle guerre tribali nate come protesta verso l’abuso delle risorse naturali che vi è stato per la produzione e la movimentazione dei moai. Troviamo anche parti di PUKAI, ovvero i capelli o cappelli dei moai: venivano incastrati con il resto della struttura come simbolo di unione tra uomo e donna.

SECONDA TAPPA è RANO RARAKU, il vulvano della fabbrica di moai. Qui è dove venivano creati, se ne possono trovare alcuni rimasti incompleti e altri mai sollevati a causa delle grosse dimensioni.

IMPORTANTE: scegli bene quando accedere qui perchè l’ingresso è consentito una sola volta, quindi non potrai rientrarci i giorni successivi.

I MOAI

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Le statue che caratterizzano e rendono unica l’isola, sono busti umani in tufo vulcanico realizzati dal 1000 d.C. fino al 1600 d.C. quando dovettero smettere a causa della disboscazione e quindi della mancanza di alberi per poterli trasportare.

Ce ne sono ben 887 sull’isola con dimensioni tra i 2 e i 10 metri di altezza e un peso di decine di tonnellate.

MATERIALI per costruire un moai:

– OSSIDIANA per le PUPILLE -> è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapidissimo raffreddamento della lava

– CORALLO per il BULBO OCULARE

– TUFO per il CORPO

– TUFO ROSSO per i CAPELLI

Il significato della costruzione rimane ancora un mistero, ma Patricio ci ha detto che ogni moai era dedicato a un defunto.

Infatti sono posizionati sopra a delle piattaforme che sono le camere funerarie.

Gli occhi nei moai erano molto importanti perchè con quelli trasmettevano la sapienza del defunto al popolo, per questo tutti i moai guardano verso l’interno dell’isola (tranne alcuni che sono rivolti verso il mare, vi sveleremo quali…)!

Qua, ancora incastonato tra la roccia, c’è il moai più grande dell’isola: ben 22 metri!

I moai quindi venivano scolpiti direttamente qui per poi essere trasportati in 2 modi:

1. ponendoli su slitte di legno con funi agganciate alla testa e tirate da circa 180 uomini

2. collocandoli in piedi per poi legare la testa con varie corde, tirare a destra e sinistra per farli “camminare”.

A fine percorso si trova l’unico MOAI INGINOCCHIATO, guarda verso il vulcano come per proteggerlo!

TERZA TAPPA è il più grande Ahu dell’isola: AHU TONGARIKI, una piattaforma di 15 moai. Un tempo erano 23, ma furono distrutti a causa delle guerre civili dell’isola e nel ventesimo secolo l’Ahu fu travolto nell’entroterra da uno tsunami.

QUARTA TAPPA è l’ombelico del mondoooo a TE PITO O TE HENUA, una pietra tonda magnetica.

Rapa Nui -> ombelico

Perù -> cuore

Messico -> polmoni

Inghilterra -> laringe

Egitto -> cervello

QUINTA TAPPA nel secondo e ultimo sito ad accesso libero: AHU NAU NAU PLAYA ANAKENA, l’unica spiaggia bianca dell’isola, rimane a nord (dal lato opposto della città, circa 30 minuti di macchina).

E qui abbiamo incontrato un ragazzo che viene solitamente al Festival indigeno bergamasco “Lo Spirito del Pianeta”, com’è piccolo il mondo!

L’intensa giornata si conclude in un locale caratteristico: da Te Ra’ai ci pitturano il volto con simboli indigeni e poi, mentre si cena, si gode di uno show con balli tradizionali.

GIORNO 5

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Iniziamo la giornata con l’immancabile giro al mercato: il Mercado Artesanal nel centro della città Hanga Roa. Qui ci sono bancarelle di tutti i tipi, con prodotti artigianali. Abbiamo conosciuto una signora che dipinge su una carta pregiata chiamata MAHUTE, ovvero il nome della pianta da cui si ricava. Il metodo per ottenerla è lungo e minuzioso per questo motivo ha grande valore, soprattutto se poi vi vengono realizzati dipinti a mano…ne so qualcosa!

Grazie alla famiglia che ci ospita abbiamo assistito a una delle competizioni più tradizionali dell’isola, eravamo gli unici stranieri: la cerimonia primaverile TANGATA-MANU, consiste nel risimulare l’antica gara che avveniva tra due ragazzi nel recuperare l’uovo del manu = uccello nel minor tempo possibile.

SESTA TAPPA è cono vulcanico PUNA PAU dove venivano realizzati i copricapo dei moai.

Da questa collina è ben visibile la cima più alta dell’isola: MA’UNGA TEREVAKA.

SETTIMA TAPPA è ANA TE PAHU ovvero le grotte vulcaniche di bananeti. Per raggiungerle bisogna fare una camminata di circa 40 minuti per poi scendere all’interno delle grotte. Una volta dentro percorriamo il sentiero sotterraneo e Patricio ci porta ad assaggiare l’acqua piovana che filtra dalle rocce e che un tempo dissetava la popolazione: è limpida e fresca! Alcuni punti sono completamente privi di luce e si ha buio totale intorno a noi, fino a vedere un po’ di luce filtrare e riuscire ad uscire nuovamente in superficie, esattamente nel punto di partenza!

OTTAVA TAPPA la piattaforma di 7 moai AHU AKIVI, gli unici rivolti verso il mare perchè si pena rappresentino i 7 navigatori, i primi colonizzatori dell’isola, che salparono per scoprire se Rapa Nui era reale. Posizionati per guardare il loro punto di arrivo!

Curiosità: dalla visuale laterale la fila di più moai diventa 1 solo!

NONA TAPPA il punto panoramico migliore su Ahu Tahai: MIRADOR TAHAI.

Finito con la guida saliamo a bordo del nostro quad e andiamo a farci un giro!

Scatto qualche foto ai meravigliosi murales presenti ad Hanga Roa e aspettiamo il tramonto a Caleta Hanga Roa, osservando qualche surfista sfrecciare sulle onde!

Per cena altro locale tipico con cena, pittura del volto e show sulla storia del moai, da TE MOANA.

Molto particolare, hanno raccontato la storia dalla nascita del moai attraverso i loro balli e canti, si suppone che il primo moai fu realizzato per la morte del re.

Qui si possono anche indossare le famose corone di piume vere! Omar mi ha anche fatto una sorpresa facendo annunciare il mio nome per il mio compleanno, ho danzato con loro i balli tradizionali e mi hanno regalato la collana portafortuna con il moai!

Che giornata incredibile e indimenticabile anche questa!

GIORNO 6

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Che mattinata! Ho realizzato insieme ad Alicia, la donna della famiglia in cui alloggiamo. un abito tradizionale rapanui con vere piume, conchiglie dell’isola e mahute, che indosserà per un evento speciale!

Finito carichiamo tutto in auto e partiamo verso la competizione annuale di pittura indigena sul corpo!

Per me che sono pittrice, viaggiatrice e amante dei popoli indigeni è un sogno che diventa realtà, un momento incredibile della mia vita!

Arrivati sul luogo, a HONGA’A O TE MANA, dipingo il corpo di Alicia utilizzando pigmenti di terra come pittura (TAKUNA). Questi sono eventi locali perciò i turisti non sono ammessi, noi siamo potuti entrare perchè eravamo con dei local.

In questa competizione ognuno si esibiva raccontando una storia KAI KAI, Alicia era la rappresentazione di un uccello in fiamme, e mentre si narra, canta e danza si creano degli intrecci con dello spago, come simbolo di “tessere la storia”.

DECIMA TAPPA con la guida è a AHU VINAPU, qui puoi vedere la migliore architettura tra le piattaforme dei moai, simile alla struttura di Machu Picchu in Perù.

UNDICESIMA TAPPA il punto panoramico sulla città di Hanga Roa, RANO KAU, ad un’altitudine di 250m s.l.m.

DODICESIMA TAPPA il punto di vista all’interno del cratere del vulcano più grande dell’isola: Rano Kau, presso MIRADOR RANO KAU.

All’interno vi è l’acqua e sulla superficie galleggia la pianta acquatica Pora che rende tutto molto impressionante a livello visivo!

Rano Kau significa “il vulcano del nuotare” perchè l’acqua al suo interno è piovana ed effettivamente si potrebbe nuotare!

TREDICESIMA TAPPA il villaggio cerimoniale dell’uomo uccello -> tangata-manu, ORONGO.

Questo è il punto esatto dove anticamente si teneva la competizione dell’uovo a cui abbiamo assistito l’altro giorno! Gli atleti dovevano raggiungere gli isolotti (motu) e prendere l’uovo che per il re era simbolo di trionfo. A gareggiare erano in due e il primo che arrivava con l’uovo intatto diventava il braccio destro del re e sposava la donna vergine. Per la gara i corpi venivano dipinti con il bianco degli escrementi del manu e il rosso della terra.

In questa tappa osserviamo anche le antiche strutture di pietra dove viveva per un mese la donna vergine, doveva restare chiusa dentro durante il giorno per mantenere una pelle bianca come simbolo di purezza.

Sulle rocce possiamo osservare diversi PETROGLIFI, simboli incisi come manifestazione dell’arte dei popoli, tra cui troviamo anche il manu.

QUATTORDICESIMA TAPPA è ANA KAI TANGATA, scogliere con vista sulle onde dell’Oceano Pacifico con annessa una grotta speciale, “la grotta dei mangiatori di uomini”, che conserva ancora dei PITTOGRAMMI, pitture rupestri che indicano com’era la vita un tempo e da queste si è risalito che sull’isola esisteva il cannibalismo.

Concludiamo la giornata con una cena speciale insieme alla famiglia rapanui: questo per noi è viaggiare! Non solo spostarsi in dei luoghi, ma stare con le persone locali!

GIORNO 7

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Oggi camminiamo per le vie della capitale e dell’unica città, Hanga Roa.

Esploriamo il negozio di musica RapaMusic “dei nostri” Alicia e Marcus, dove venderanno le magliette con il mio disegno che ho realizzato appositamente in questi giorni sull’isola, un ufo che illumina i moai e una famiglia indigena che indica stupita, questa era la richiesta!

L’unica chiesa dell’isola è la IGLESIA SANTA CRUZ, molto particolare con bassorilievi dei simboli della scrittura rongorongo.

Poi ho FATTO IL MIO PRIMO TATUAGGIO, presso MOKOMAE! Volevo che fosse disegnato da me, per renderlo unico al mondo, e tatuato durante un viaggio significativo come questo! Ho raffigurato il MANUTARA = l’uccello simbolo di Rapa Nui che indica libertà e nelle ali porta in volo le mie passioni: l’arte nella tavolozza e i viaggi nel mondo, con rappresentata l’Isola di Pasqua.

GIORNO 8

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Gli ultimi giorni li passiamo con un’altra famiglia molto speciale, allegra, ospitale, unita e con un grande cuore! Hernan e Siu sono marito e moglie, i padroni di casa presso AHU RIATA con vista Oceano, moai e aereo che atterra! Hanno due figli dolcissimi: Manahi e Hivaragis!

Nel pomeriggio ci portano ad una festa di compleanno della cuginetta dei bimbi, che compie 2 anni! La location è una capanna con vista sull’Oceano e spiaggetta privata dove osserviamo qualcuno fare body board e canottaggio polinesiano.

Al tramonto c’è il taglio della torta e poi tutti a casa, i regali si aprono in separata sede!

Dopo il compleanno ci portano a mangiare una pizza nel luogo (POKO POKO) dove Hernan sta costruendo il futuro ristorante di famiglia “KAI NENE HIVA MANA”, vista mare, e per cui ho realizzato il logo!

Questa famiglia produce l’acqua dell’isola che è acqua piovana, infatti nelle bottiglie si beve la pioggia, chiamata VAINATIVA = dalla natura!

E’ tempo di tornare a Santiago del Cile, dopo tristi saluti, ci dirigiamo verso l’aeroporto MATAVERI, qui il primo volo atterrò nel 1967!

Se anche tu volessi venire qui 6 giorni secondo noi sono un buon compromesso per vedere bene l’isola!

Ti scriviamo di seguito qualche termine che abbiamo imparato in lingua rapanui:

– KATAI KATURA KATORU = 1,2,3

– MOAI = ARINA HORA = volti viventi

– TE ARA = il cammino del moai

– POLOLO = fidanzati

– COTO NENE = buono

– RIVA RIVA = bene

– MAHATU = amore

– MONO MONO = caramella

– MAURURU = grazie

– ARIKI = re

– ANA = grotta

– MAKE-MAKE = dio

– RAPA NUI = grande roccia, RAPA è anche il remo da ballo cerimoniale

GIORNO 9

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Siamo tornati a Santiago del Cile per spostarci a Nord del Cile: nel deserto!

Atterriamo all’aeroporto di Calama e siamo già a 2.299m di altitudine! Qui ogni spostamento ha grandi altitudini, sappilo!

Abbiamo noleggiato un auto, basta la patente italiana, e le strade ricordano molto le ambientazioni del film d’animazione “Cars”!

Siamo nel DESERTO DI ATACAMA che, secondo i World Travel Awards, ovvero gli Oscar del turismo, è la migliore destinazione romantica del Sud America per il secondo anno consecutivo!

Questo deserto copre 105 mila chilometri quadrati in Cile ed è il LUOGO PIU’ ARIDO DELLA TERRA, qui non piove da circa 500 anni!

Si dice che in Cile ci sia il cielo più bello e azzurro che in qualsiasi altro luogo al mondo! E’ vero, è di un azzurro intenso ed è praticamente privo di nuvole!

Prima destinazione la LAGUNA CHAXA, nel Salar de Atacama la salina più grande del Cile contenente il 27% della riserva di litio mondiale, dove tutto è sale, persino la strada. Siamo in una straordinaria oasi d’acqua con fenicotteri cileni, nel bel mezzo del deserto di sale!

I fenicotteri cileni hanno un’apertura alare di 95-100cm e pesano circa 2,5kg, hanno una colorazione più intensa e alcune piume tendono al rosso, dato dai carotenoidi che assorbono mangiando alghe e crostacei.

Sono altri circa 1m e le zampe lunghe servono per impedire al piumaggio di bagnarsi.

Altro incontro ravvicinato con l’IGUANA DEL DESERTO: la WOESTIJNLEGUAAN, meravigliosa con le sue sfumature arancioni, difficile da vedere perchè si mimetizza con l’ambiente e si muove molto velocemente.

In Cile vivono, alle alte altitudini, 3 tipi di LAMA:

– GUANACO (selvaggio, non si fa avvicinare altrimenti sputa) vive in Perù, Bolivia, Cile e

Argentina, arriva a 20-25 anni di vita con un peso di 90kg, velocità di 56km/h e altezza tra i 100-120cm

– VIGOGNA (famosa per il suo pelo pregiato)

– ALPACA (addomesticato, ha il pelo più lungo e i tradizionali fiocchi alle orecchie)

Attraversiamo TOCONAO, un villaggio-oasi conosciuto per il suo artigianato locale, e continuiamo a salire fino a superare i 5.000 metri di altitudine! Siamo arrivati al confine Cile-Bolivia e qui incontriamo il nostro primo lama, una vicuna! Al HITO CAJON – FRONTERA CHILE BOLIVIA, non si può passare con la macchina del noleggio, non è consentito in generale passare i confini, si può solo andare in Argentina ma con un permesso richiesto mesi prima. Così ci incamminiamo nonostante ci sia vento forte e le temperature da 30 gradi sono passate a 10 essendo saliti di altitudine.

Mi interessava, da artista, passare il confine per raggiungere il DESERTO DI SALVADOR DALI’, ovvero i paesaggi che lui dipingeva nei suoi dipinti, ma dovendo arrivarci a piedi era impossibile essendo 9h contro 1h in auto…così abbiamo fatto solo due passi fino alla RESERVA NACIONAL DE FAUNA ANDINA EDUARDO AVAROA, nome dell’eroe nazionale boliviano, situata nella provincia di Sud Lìpez, la parte sudoccidentale della Bolivia, considerata la più importante area protetta.

Torniamo in Cile e questa volta ci fermiamo nel paese Toconao, visitiamo la PLAZA, ovvero la Piazza principale del villaggio dove si trova la torre della chiesa di San Lucas, costruita nel 1740.

Alloggiamo a San Pedro de Atacama, nella tradizionale abitazione rossa del deserto cileno, nella CASA FAMILIA COLMAN. Arriviamo nel tardo pomeriggio e ad accoglierci c’è musica ad alto volume per i festeggiamenti della Comunione, essendo i cileni per lo più cristiani.

SAN PEDRO DE ATACAMA è il paese principale per raggiungere i luoghi d’interesse del Deserto di Atacama. Si trova su un altopiano delle Ande, a piu di 3 mila metri di altitudine!

Questa sera la cena tradizionale la consumiamo al RESTAURANTE BARROS, super consigliato per la bontà e abbondanza dei piatti, con scelta anche vegetariana, e perchè la serata è accompagnata da diversi gruppi musicali che suonano musica folcloristica dal vivo!

Qui di notte si vede il CIELO NOTTURNO PIU’ SCURO DEL MONDO e di conseguenza il cielo stellato più bello, peccato che con la luna piena si veda meno e quindi non siamo riusciti a vedere la Via Lattea.

GIORNO 10

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Oggi esploriamo la VALLE DE LA LUNA -> IMPORTANTE: per visitare questo luogo bisogna prenotare il biglietto UNICAMENTE ONLINE sul sito ufficiale https://www.puntoticket.com/valle-de-la-luna meglio prima di partire per evitare problemi di mancanza di posti o di connessione internet.

Si può decidere se girare in bici o in auto, mantenendo sempre la velocità tra i 20 e i 40 km/h, per poi fermarsi nei punti da vedere a piedi.

Chiamata “Valle della Luna” per la somiglianza con la superficie lunare data dalla creazione delle rocce grazie a vento e acqua. E’ tra i luoghi più estremi del pianeta, infatti qui la NASA compie spesso esperimenti e studi, come le prime prove di atterraggio su Marte!

Ci sono 5 percorsi da intraprendere a piedi per arrivare al punto panormaico:

– percorso 1 -> DUNA MAYOR, cicra 1h

– percorso 2 -> BELVEDERE ACHACHES, circa 1h30m

– percorso 3 -> MINA DE SAL, circa 40 minuti

– percorso 4 -> LAS TRES MARIAS, formazioni rocciose scolpite dal vento, circa 5 minuti

Vicino alla Valle della Luna si trova la VALLE DE LA MUERTE o di Marte, chiusa però alle visite dal 2020 a causa del Covid, si può vedere solo di passaggio.

Sempre in zona San Pedro de Atacama c’è l’antica fortezza costruita sulle colline del deserto dai primi popoli abitanti della regione per respingere gli invasori: PUKARA DE QUITOR, con circa 1.000 anni di storia!

Ma cosa vedere invece a San Pedro de Atacama?!?

La PLAZA, che se sei fortunato come noi puoi assistere a delle esibizioni, noi abbiamo visto i balli di carnevale TINKUS, con tanto di maschere tradizionali, e la danza nazionale con fazzoletto in mano chiamata CUECA, accompagnati dagli strumenti musicali del BOMBO, tipo un tamburo e della QUENA, il flauto andino.

La IGLESIA, la seconda chiesa più antica del Cile!

Poi ovviamente non può mancare il solito tour del mercato nella FIERA ARTESANAL con colori e tessuti tipici del Sud America!

Tra le bancarelle abbiamo comprato le FOGLIE DI COCA che servono per combattere il SOROCHE, ovvero il mal d’altura, come nausea e giramenti di testa (premetto che noi siamo sempre stati bene, ma cambia di persona in persona)! Vanno masticate fino a creare una poltiglia, si manda giù solo il liquido e il resto si sputa. Sanno di tè verde.

Concludiamo ammirando il tramonto dal punto panoramico migliore: PIEDRA DEL COYOTE. L’ingresso è alle 18:45 ed è compreso con la Valle della Luna.

Per cena altro ristorante tipico cileno ad ADOBE RESTAURANT, valutato tra i migliori a San Pedro de Atacama, anche se noi abbiamo preferito quello della scorsa sera (Barros).

GIORNO 11

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Sveglia all’alba e subito in macchina direzione SOCAIRE, un villaggio di 800 abitanti a 3.600 metri di altitudine.

Siamo venuti qui perchè questo è il luogo di ritrovo per poter accedere alla Laguna Miscanti e altre località d’interesse.

Infatti è IMPORTANTE sapere che:

– il punto esatto si chiama “SOCAIRE-CHECKIN”, bisogna mostrare i propri biglietti 1 ORA PRIMA dall’orario scelto alla prenotazione

– i BIGLIETTI vanno PRENOTATI SEMPRE UNICAMENTE ONLINE in anticipo, altrimenti si viene respinti, sul sito ufficiale https://socairechile.cl/en/reservas/salar-de-aguas-calientes-lagunas-miscanti-y-miniques/

Mi raccomando! Prenota da casa perchè sul posto abbiamo visto tante persone rinunciare per mancanza di connessione o perchè il limite di posti era esaurito.

1 ora di strada da Socaire per arrivare alla prima tappa, durante il tragitto abbiamo avvistato:

– la VIZCACHA, un roditore raro sudamericano, simile ad un coniglio con la coda lunga

– gruppi di lama VIGOGNA

– i NANDÚ, struzzi in lontananza

Arriviamo alla tappa iniziale: il SALAR DE AGUAS CALIENTES, chiamato anche PIEDRAS ROJAS (pietre rosse), una singolare formazione rocciosa sulla salina di Aguas Calientes posta vicino al passo di Jama, un valico andino internazionale che divide l’Argentina dal Cile, con un’altitudine di 4.200m s.l.m.

Qui vedrai i tipici paesaggi cileni: acqua color smeraldo in contrasto con la roccia rossa e la vegetazione gialla. C’è un percorso di circa 1h30m che attraversa tutta la salina.

Da qui, tornando in macchina e ripercorrendo indietro la strada dell’andata, si arriva alla LAGUNA MISCATI Y MINIQUES: due laghi, di colore blu intenso, di acqua salmastra che si trovano nel cuore dell’altopiano della Regione di Antofagasta. Sui due laghi dominano rispettivamente il Cerro Miscanti ed il Vulcano Miniques.

Nel tardo pomeriggio ci siamo spostati nel paese dei cactus, GUATIN.

Procediamo e sui bordi della strada troviamo degli APACHETA, ovvero cumuli di pietra costruiri dai viandanti passati di qui!

La nostra tappa finale è MACHUCA un piccolo villaggio indigeno di poche case, con le caratteristiche mura di fango marroncino e tetto di paglia. Verso questa direzione ci fermiamo ad ammirare gli infiniti fenicotteri rosa nella LAGUNA FLAMENCO e finalmente incontriamo gli ALPACA con anche i cuccioli!

Sono più piccoli rispetto ai lama e sono addomesticati, infatti si riconoscono dai codini sulle orecchie e perchè se ti avvicini in teoria non sputano, familiarizzano di più!

Per sera ci dirigiamo nuovamente all’aeroporto per spostarci da Nord a Sud del Cile!

GIORNO 12

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Eccoci arrivati alla “FINE DEL MONDO”, il punto più a Sud della Terra, nella provincia dell’ANTARTICA CILENA, a pochi chilometri dal settimo continente: l’Antartide.

Siamo a Punta Arenas, la capitale della Regione di Magellano con 130.000 abitanti circa. Fu fondata nel 1848 ed è la maggiore e più importante città della PATAGONIA!

Qui alloggeremo in una casa storica, con 100 anni di vita!

Per avere una visuale sulla città, il punto panoramico più alto e migliore è il CERRO LA CRUZ, che vista!

Importante sito da visitare è anche la PLAZA DE ARMAS MUNOZ GAMERO dove si trova il MONUMENTO HERNANDO DE MAGALLANES, mi raccomando bisogna toccare il piede della statua per avere fortuna!

Continuiamo a passeggiare e arriviamo al PUERTO DE PUNTA ARENAS dove si trova il famoso MERCADO, qui pranziamo in un localino tipico con vista sull’Oceano.

ATTENZIONE a cosa mangi, quando siamo stati noi venivano sconsigliati i molluschi come cozze e vongole per rischio MAREA ROSSA, un virus mortale.

Dopo pranzo andiamo a fare una foto con la scritta gigante di “Punta Arenas” sul lungo mare.

Nota importante, calcola che qui essendo vicino all’Antartide l’aria è gelida quindi porta vestiti adeguati!

CURIOSITA’: qui, tra Cile e Argentina, sono stati ritrovati i resti del mammifero estinto, il MILODONTE, furono ritrovati anche resti di dinosauri.

E’ la sera di Halloween così siamo andati ad acquistare dei dolcetti presso DISTRIBUIDORA TICO RICO, da distribuire ai bimbi cileni, anche se qui festeggiano principalmente il DIA DE MUERTOS portando la mattina nei cimiteri i fiori ai propri cari.

Noi la passiamo vedendo COCO in spagnolo al cinema CINE SALA ESTRELLA, il biglietto costa 2/3€ e scordatevi i popcorn salati, qui vanno molto di zuccheri quindi solo opzione con il caramello e altra scelta sono la granita o il gelato!

GIORNO 13

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Oggi gitaaaa!!! Prenotata con SOLO.EXPEDICIONES!

Andiamo a vedere i PINGUINI DI MAGELLANO, unici al mondo, si trovano sull’ISOLA MAGDALENA da settembre a marzo, per raggiungerla ci vuole circa 1h di motoscafo.

Durante il percorso siamo stati fortunati perchè abbiamo incontrato dei delfini speciali presenti solo in Cile e Argentina: i COMMERSONS DOLPHINS, sono molto piccoli e di color bianco e nero, uno spettacolo!

L’isola è un MONUMENTO NATURAL LOS PINGUINOS, qui vivono circa 130 mila pinguini.

INFO SUI PINGUINI DI MAGELLANO:

– il maschio si riconosce perchè è più alto, circa 20cm

– hanno un peso di 5kg

– arrivano a 25 anni di vita

– le buche sono i nidi per le uova, che si schiudono a dicembre

– a 4 anni scelgono la compagna, “si sposano” e non si separano più

– mangiano sardine e piccoli pesci

Poi direzione ISOLA DI MARTA per vedere i LEONI MARINI! Una specie sudamericana che si trova tutto l’anno sull’isola.

Tornati alla terraferma passeggiamo per il mercato di AVENIDA BULNES e per merenda proviamo il tipico hot-dog completo.

La sera invece ceniamo in un locale consigliato dal padrone della casa dove alloggiamo: a ESQUINA 21, ottima scelta, cena prelibata a base di prodotti locali e birre della Patagonia!

GIORNO 14

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Oggi altra gita!!! Prenotata con GO PATAGONIA!

Si va nella TIERRA DEL FUEGO a bordo del Ferry Pathagon!

La Terra del Fuoco si trova tra Argentina e Cile. La città principale, nonchè capoluogo, è Ushuaia.

Noi approdiamo a PORVENIR e subito visitiamo il faro automatico risalente al 10 marzo 1928, si trova su un piccolo promontorio vicino al porto, ha un’altezza di 21 metri ed è visibile a 10 miglia nautiche dallo Stretto di Magellano.

Da qui ci spostiamo alla piazza dedicata agli SELK’NAM detti anche Ona, erano una popolazione di Nativi americani localizzata in queste zone, ormai estinta.

Vicino si trova il PARQUE ESTROMATOLITOS “LAGUNA VERDE DE LOS CISNES” dichiarato Monumento Naturale per la protezione di specie di uccelli terrestri e marittimi. Ha una particolarità: l’acqua è verde per via di alcuni batteri presenti solo in 40 posti al mondo!

CURIOSITA’ SU PORVENIR:

– è la principale città portuale

– situata sullo Stretto di Magellano, esattamente dalla parte opposta di Punta Arenas, in una piccola baia

– gli abitanti sono circa 5.500

– una delle città più meridionali in Cile

– la più grande nella Terra del Fuoco e nell’Emisfero Australe a queste latitudini

– il nome deriva dagli spagnoli e significa “ancora da venire”

– ha un clima sub-polare oceanico con una temperatura massima di 10 gradi anche in estate, poche precipitazioni, tanto vento, freddo e neve

– tutta la Patagonia ha allerta TSUNAMI ed è facile trovare cartelli di “zona di sicurezza”

Il punto panoramico di questa città si trova a MIRADOR PORVENIR, qui si può anche leggere la storia dei nativi con le uniche fotografie che testimoniano l’esistenza del popolo Selk’nam.

LA CERIMONIA HAIN:

era un rito di iniziazione eseguito dai Selk’nam nei maschi giovani tra i 14 e 18 anni per portarli all’età adulta, formandoli nella ragione e nel carattere. Per questo, erano sottoposti a diversi test durante la cerimonia.

L’hain si svolgeva in una grande capanna costruita nella foresta, dove gli uomini si riunivano per eseguire la cerimonia in cui i giovani, coi corpi dipinti ed elementi ornamentali indossati sul volto, sarebbero stati istruiti sulle “verità della vita”. Terminata la cerimonia i giovani venivano ammessi nella cerchia degli uomini.

A circa 1h dalla città si trova il PARQUE PINGUINO REY, la riserva naturale del PINGUINO IMPERATORE!

Che emozione!

INFO:

– è un uccello endemico dell’Antartide

– è il più alto, più pesante, più grande tra tutti i pinguini

– maschi e femmine hanno piumaggio simile e stesse dimensioni

– l’altezza può raggiungere 125cm con un peso tra i 20 e i 40kg

– i pinguini cuccioli hanno piumaggio marrone fino ai 9 mesi

– i piccoli diventano adulti a 6 anni quando parte del piumaggio assume un colore giallo/arancione

– a 10 mesi iniziano a cambiare le piume

Sulla strada del ritorno incontriamo l’ultima specie di lama: i GUANACO!

E anche la volpe CHILLA, nota come volpe grigia sudamericana!

Piccola sosta, prima di rimbarcarci, a CERRO SOMBRERO nel comune di Primavera, il vento arriva a soffiare fino a 50km/h.

Riattraversiamo l’Oceano, questa volta da Nord con TRANSBORDADORA AUSTRAL BROOM, per tornare in direzione Punta Arenas.

Ultima tappa al tramonto è ESTANCIA SAN GREGORIO, la città fantasma. La sua conservazione dà una testimonianza del disegno architettonico tipico dell’epoca del popolamento e dello sviluppo della Patagonia cilena. Nel 2000 questo complesso è stato dichiarato Monumento Nazionale.

Sulla spiaggia si trova, dal 1899, il relitto di una nave.

GIORNO 15

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E’ giunto il momento di salutare il Cile e sorvolare le Ande per raggiungere l’Uruguay!

Grazie per tutte le emozioni indelebili che ci hai donato!

 

 

PIATTI TRADIZIONALI – “DISFRUTE DE SU COMIDA!” = “Buon appetito!”:

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MOTE CON HUESILLO = “grano con pesche” una bevanda fredda, mangia e bevi, tipico cileno consumato abitualmente. Lo si può trovare come street food per le vie della città di Santiago, oppure da “La pergola del sancriss”

EMPANADAS = fagottini di pasta ripieni di verdure e/o carne. Si trovano ovunque, solitamente si mangiano durante le feste creole o come cibo di strada

MIL HOJAS = dolcetti ripieni di dulce de leche (la Nutella sudamericana) con al supermercato Express Lider

CEVICHE = pesce crudo servito freddo

PASTEL DE CHOCLO = un tortino di mais con una crosticina croccante esterna e all’interno un cuore morbido di carne speziata, cipolle e uova sode

CHUPE DE MARISCOS = zuppa di pesce

CUCHUFLI’ = dolce tipico in Cile e Argentina, sono dei “sigari” ripieni di dulce de leche

QUESADILLAS =  tortillas ripiene

CHORRILLANA = un piatto di patatine fritte condita con carne tagliata a strisce, uova, cipolle fritte e, occasionalmente, salsicce

SOPAIPILLAS = antipasto a base di pane fritto, pesce e avocado

CAMARONES ECUADORIANO AL PIL PIL = gamberetti conditi in stile ecuadoriano

INSALATA CILENA E PAPAS = insalata con patate

SALSA PEBRE = accompagnamento cileno a base di pomodori, cipolle, aglio, coriandolo, pepe di Cayenna, aceto e olio

CONGRIO e PEJERREY A LO POBRE = pesce accompagnato da uova e patate fritte

COMPLETO = versione cilena dell’hot-dog con pomodoro, avocado e crauti

BIRRA CALAFATE = birra della Patagonia

PICHANGA = miscela di cibi in salamoia

chi siamo

Due “Amanti delle Meraviglie”, Gloria e Omar, con in comune la passione per i viaggi esperienziali, quelli che lasciano il segno come i dipinti di Gloria: entrambi regalano emozioni!

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